Scoprire le query implicite, un modo per sfruttare la Google Search Console in ambito Local Marketing

Aggiornato il 5 Febbraio 2018

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In Local Strategy ci occupiamo di Local Search Marketing ogni giorno e diamo oramai per scontato che  sia di vitale importanza per un business con o più sedi fisiche  🙂  (se non ci credi prova a contattarci e parliamone)

Oggi ci preme soffermarci su un particolare elemento che è altrettanto fondamentale per comprendere se le nostre campagne di Local Marketing stanno davvero avendo successo e se, grazie ai risultati locali, stiamo intercettando il target giusto.

Di quale elemento parliamo? Del monitoraggio dei dati.

Quando si parla di monitoraggio dei dati local sappiate che NON esistono solo le statistiche Google My Business o quelle Google Analytics. Esiste un altro tool molto importante e, spesso sottovalutato, che bisognerebbe prendere in considerazione per monitorare i dati di tipo local: parliamo della Google Search Console!

Utile soprattutto per tracciare le query Implicite, ovvero quelle query che NON specificano la località, ma forniscono SERP geolocalizzate e in particolare mostrano il local Pack o il Local Knowledge Panel.

Per prima cosa è necessario utilizzare il parametro utm per tracciare gli url pubblicati sulla scheda Google My Business (clicca qui per generare url parametrizzati), così da monitorare con una campagna apposita tutto il traffico provenite dai risultati locali: su Maps e Ricerca.

Una volta impostato l’utm, il traffico sarà disponibile non solo in Google Analytics, ma anche in Google Search Console.

A questo punto avremo a disposizione una serie di informazioni (impression, clic, query, devices, ecc.) relativi esclusivamente ai risultati locali, semplicemente filtrando i dati.

Diamo un’occhiata nello specifico, usando la Search Console vecchia (funziona anche sulla nuova, magari più in là fare anche gli screenshot con la nuova).

Nel seguente screen abbiamo filtrato gli url parametrizzati (con utm) così da “isolare” le pagine di nostro interesse, ovvero quelle legate ai risultati locali, lincate sui listing.

 

Abbiamo ottenuto la lista degli url parametrizzati (in questo caso siamo in presenza di un business multilocation) con relativi clic, impression e posizione.

 

E non è tutto, possiamo anche analizzare le query di ricerca relative alle pagine filtrate, un dato estremamente interessante se consideriamo il fatto che, la maggior parte delle keyword di Google Analytics sono not provided (Google, ormai da tempo, ha cambiato il modo in cui raccoglie i dati di ricerca per proteggere la privacy degli utenti).

Possiamo ad esempio vedere le query generiche, ovvero senza delimitatore di località, che però hanno un intento locale e forniscono SERP comunque geolocalizzate.

Ad esempio conoscete il numero di volte che cercando una query vi è apparso il local pack?

Andando ancora più nello specifico, possiamo filtrare non solo l’elenco delle query relative a specifici url, ma perfino un set di query specifico, in altre parole quelle che ci interessano maggiormente per fare le nostre valutazioni.

Ad esempio, vogliamo capire se le ricerche del nostro target di utenti sono state condotte nelle immediate vicinanze delle sedi del nostro business?

Possiamo filtrare le query contenenti i termini “vicino”, “vicinanze” e simili:

 

 

E ancora, possiamo capire se le ricerche degli utenti, relative alle nostre pagine di interesse (local) provengono in maggiornanza da dispositivi desktop o mobile. È possibile confrontare i clic e le impression degli uni e degli altri e analizzarne la posizione media.

 

 

Insomma, la Google Search Console, se opportunamente sfruttata, può dirci molto sulle nostre campagne di Local Search Marketing, oltretutto è davvero uno strumento molto semplice e veloce da utilizzare!

Se hai bisogno di supporto in questo ambito contattati

2 risposte

  1. Buongiorno,

    volevo sapere se corretto inserire n parametro personalizzato nel url del sito dato che Google specifica che l’url che viene indicato sulla scheda deve essere uguale a quello presente sul sito.

    Grazie

    1. Ciao Maria Laura,
      non ci sono controindicazioni nell’utilizzo del parametro personalizzato nell’url del sito.

      Google vieta, nelle linee guida ufficiali, l’utilizzo di link che reindirizzano ad altre pagine, ma ricorrere a parametri per tracciare la campagna local, trattandosi poi sempre di parametri “Google” non è un problema 🙂

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