Visto l’esplosione di problemi correlati, torno su un argomento di cui avevo già parlato in precedenza quasi un anno fa: l’importanza dell’insegna per la verifica della scheda Google e per fare i ricorsi in caso di sospensione o disattivazione.
Per Google, la presenza di un’insegna è un requisito essenziale, indipendentemente dalla forma: può trattarsi di una targhetta, una vetrofania, un totem o qualsiasi elemento fisso e permanente che indichi chiaramente che in quel luogo è presente l’attività per cui si sta creando la scheda.
Questo requisito è fondamentale soprattutto in fase di verifica, quando Google richiede un video: la maggior parte dei video che non superano il controllo falliscono proprio perché manca un’insegna visibile.
Nel caso delle attività senza sede fissa, come quelle che operano solo su aree di servizio (es. idraulici, elettricisti, tecnici), Google richiede che almeno il veicolo, l’attrezzatura o l’uniforme siano brandizzati in modo chiaro e permanente con il nome dell’attività.
Il sistema di verifica tramite video ha semplificato la procedura per molte realtà, ma ha creato difficoltà per altre. È il caso, ad esempio, degli studi medici che operano in ambienti condivisi e spesso non espongono targhette o insegne, o delle attività situate nei centri storici, dove l’installazione di elementi fissi è soggetta a vincoli normativi.
In questi casi è necessario fornire spiegazioni dettagliate a Google, che non sempre vengono comprese. Tuttavia, anche un’insegna interna può essere sufficiente, purché sia permanente e ben visibile.
Altro aspetto fondamentale è che l’insegna riporti esattamente il nome presente nella scheda Google Business Profile, idealmente corrispondente anche alla denominazione presente su altri documenti che Google considera importanti (bollette, visura camerale, ecc). In assenza di questa coerenza, Google potrebbe non essere in grado di convalidare l’attività e i ricorsi per schede sospese vengono spesso respinti per questo motivo.
In sintesi, l’insegna, o una sua variante fissa, non è solo consigliata, è di fatto obbligatoria per garantire una verifica efficace e duratura della presenza online dell’attività.
