Scopro tramite Archie Breakspear la notizia di un brand online che apre negozi fisici, una scelta sempre più comune nei retail.
Archie la riassume così:
“Stiamo riscontrando successo online, come possiamo migliorarci?”
“Apriamo 23 nuovi negozi fisici!”
Homechoice, un’azienda in Sudafrica che vende articoli per la casa e che effettua la maggior parte delle sue transazioni digitalmente prevede di far crescere i suoi negozi fisici a quasi 60 (da 37) entro la fine di quest’anno 😳
Le motivazioni sono varie: secondo una ricerca della Harvard Business Review 🛒
Il 73% dei consumatori ha dichiarato di essere più propenso ad acquistare un prodotto dopo averlo sperimentato di persona.
I negozi fisici svolgono un ruolo fondamentale nell’influenzare il comportamento di acquisto, anche se l’eventuale transazione avviene online.
Secondo McKinsey&Company, le aziende che implementano con successo strategie omnicanale o meglio onlife registrano un aumento del 10-30% della fidelizzazione dei clienti e un aumento significativo delle vendite.
Il tasso di conversione in uno showroom è più alto di quello online e il successo online cattura i clienti e li guida verso i negozi fisici.
Offrire più canali e rendere questi percorsi senza soluzione di continuità in ogni punto di contatto può fare la differenza tra una vendita persa e un cliente per tutta la vita.
Con l’evolversi delle aspettative dei consumatori, HomeChoice sta dimostrando che la chiave per una crescita sostenuta risiede nella fusione senza soluzione di continuità tra il mondo online e quello offline.
Naturalmente il successo non si limita a questo, ma i fondamenti sono chiari.
Ovviamente i negozi fisici devono attrezzarsi. Uno dei consigli nell’articolo è quello di approcciare l’experiential retail, dove lo shopping è combinato con esperienze uniche e immersive, come display interattivi, dimostrazioni di prodotti, eventi in-store ed altre attività che possano creare connessioni emozionali con i clienti.
