Oggi voglio parlare di un argomento molto discusso tra la community dei Local Seo Expert: il valore delle citazioni e l’importanza dei canali. Quanto valgono? Ha senso pubblicare su 40 (numero a caso) canali differenti?
Quando si parla di Local SEO e di Local Listing Management, è facile cadere nel mito del “più è meglio”: pubblicare i dati della propria attività su quanti più siti possibili sembrava, fino a poco tempo fa (in tutta onestà in molti ancora oggi sponsorizzano questa tattica), la strategia vincente per presidiare il web e aumentare le probabilità di comparire nei risultati di ricerca locale su Google.
Ma le cose sono cambiate. E di molto. Oggi è molto diverso e te lo racconterò nelle prossime righe.
Le citazioni contano ancora come un tempo?
La prima verità da accettare è che le citazioni, ovvero le menzioni NAP (Name, Address, Phone number), non hanno più il peso di una volta. Lo spiega bene anche Joy Hawkins di Sterling Sky nel suo articolo su quante citazioni servono davvero a una piccola impresa: i tempi in cui bastava “riempire le directory” sono finiti. Nel test condotto sono state generate 50 citazioni contemporaneamente per un cliente (dentista) e non si è registrato alcun miglioramento nella classifica dei pacchetti locali.
Inoltre, nota ancora più grave, dal test è emerso che un mese dopo l’invio delle citazioni, solo 26 delle 50 per il dentista erano ancora indicizzate da Google. Questo numero si è ridotto a sole due dopo sei mesi (in sostanza il 4%!).
Tradotto in termini spiccioli: Google non solo non le considera ai fini del ranking local ma nemmeno le indicizza oppure le deindicizza poco dopo. Questo succede perché considera tali siti poco utili.
Quindi c’è proprio un problema di indicizzazione di queste directory, Google non vede proprio quelle pagine. E se non le vede è un po’ come seminare nel deserto.
Se consideriamo che i servizi di local listing management pubblicizzano la pubblicazione su decine di canali diversi (che includono molte directory) la prima domanda da porsi è: qual è il reale costo/beneficio in un periodo i cui per le aziende il cost saving è perentorio? Questo servizio porta a benefici tangibili o è solo una spesa da tagliare senza problemi?
Ma torniamo alle citazioni. Oggi Google è diventato molto più “raffinato” e la quantità di citazioninon sposta praticamente nulla ai fini del ranking local.
Perché il peso delle citazioni è diminuito?
Fino a qualche anno fa, Google aveva bisogno di “fidarsi” di queste citazioni esterne, provenienti da fonti autorevoli, per consolidare le informazioni nel proprio database. In quel periodo, costruire e moltiplicare le citazioni serviva a dare a Google la conferma di chi fossi e dove trovarti.
Oggi, però, Google ha già “in pancia” molte informazioni di cui ha bisogno: le ha accumulate nel tempo e le recupera sempre di più da fonti interne e da contenuti generati dagli utenti (UGC) come le recensioni, le foto o le segnalazioni. Di conseguenza, la quantità di citazioni sparse nel web non fa quasi più alcuna differenza ai fini del ranking locale.
Cosa fare quindi in questa situazione?
Invece di puntare su canali che spesso si rivelano “scatole vuote”, controlla quali portali tra gli n proposti escono tra i primi 10-20 risultati quando cerchi una query del tipo “brand + località”. È da questi siti — quelli quanto meno visibili — che dovresti eventualmente partire per costruire una presenza online di qualità.
Scegli quindi dei siti che sono correttamente indicizzati e che potenzialmente possono portare valore al tuo sito e alla tua scheda.
Simuliamo delle ricerche locali per brand importanti e facciamo le nostre considerazioni. A seguire le SERPs per la query “Roadhouse Reggio Emilia”, come si nota nelle prime 3 pagine di Google (includendo anche il carosello dei siti dei luoghi) non vi è traccia di directory o portali di geolocalizzazione se non la presenza di:
- Tripadvisor
- Deliveroo
- Pagine gialle
Cambiamo la query: “Terranova Reggio Emilia”. Per visualizzare alcune dir si deve scorrere fino alla seconda/terza pagina
Questo significa che il traffico generato sarà pari allo 0 se consideriamo, tra l’altro, che le abitudini degli utenti stanno cambiando essendo sempre più abituati alle AI Overview (prossimamente all’AI Mode) e a consultazioni veloci che si fermano nella prima pagina di Google.
Ma se questi ragionamenti non sono sufficienti facciamo parlare i numeri.
Abbiamo analizzato tramite Sistrix come è cambiata la visibilità di alcune directory italiane che ancora oggi compaiono nelle “imprescindibili” liste degli n canali su cui pubblicare
- https://www.cylex-italia.it/
- https://www.hotfrog.it/
- https://www.ricercare-imprese.it/
- https://www.opendi.it/
- https://www.misterimprese.it/
Cilex Italia
Hotfrog
Ricercare-imprese
Opendi
Misterimprese
I dati sono emblematici, gli aggiornamenti di Google degli ultimi 2 anni hanno di fatto ucciso la maggior parte di queste directory. Non c’è bisogno di aggiungere altro 🙂
E potremmo aggiungerne alla lista molte altre incluse quelle internazionali…
Una delle poche in controtendenza, cresciuta nel corso degli ultimi anni è Pagine Gialle.
Listing management: cosa serve sapere prima di investire
Alla luce di quanto illustrato, se hai deciso di usare un servizio di Local Listing Management multi-channel, ci sono altre domande da farsi prima di spendere anche solo un euro.
Vale la pena pubblicare ovunque o concentrarsi solo su pochi player fondamentali?
La seconda opzione, oggi, è quasi sempre quella vincente.
Quale traffico generano? Sono disponibili insights?
La visibilità fine a se stessa serve a poco per i motivi spiegati in precedenza. Inoltre, è importante capire se quel canale offre anche dati reali su visite, clic o telefonate ricevute (micro conversioni imprescindibili ai fini del marketing locale). Altrimenti rischi di “sparare nel buio”.
Quali sono i tempi di propagazione del dato?
Un’altra questione cruciale è legata ai tempi di pubblicazione di eventuali modifiche sui canali.
Hai aggiornato un orario o il tuo indirizzo? Ottimo. Ma quanto ci vorrà prima che quell’informazione diventi visibile ovunque? Se i tempi sono troppo lunghi o inaffidabili, il canale perde di valore e può addirittura rivelarsi un boomerang per il tuo brand.
Anche qui non fidarti delle “dichiarazioni ufficiali” fai dei check manuali. Noi lo abbiamo fatto su alcuni dei nostri clienti e il risultato ci ha fatto trarre conclusioni inconfutabili.
L’impatto dell’AI: i canali da tenere d’occhio
Con l’esplosione dell’intelligenza artificiale nel mondo della ricerca, anche le fonti di dati cambiano. Le principali AI — da Gemini a Siri, da Meta AI a ChatGPT — hanno le loro fonti preferite:
- Google Business Profile (GBP) per tutto l’ecosistema Google e Gemini
- Apple Business Connect (ABC) per Siri e i dispositivi Apple
- Bing Places per l’AI di Meta e per ChatGPT
- Perplexity AI come nuovo player nella ricerca conversazionale. Mostra G Maps come utility e ha anche fatto un accordo con TripAdvisor.
Tra le fonti dei sistemi LLM ci sono i siti web ufficiali e altre directory settoriali da studiare caso per caso.
Concludendo: meno quantità, più strategia
Il panorama del Local Listing è cambiato. Oggi ha molto più senso concentrarsi su pochi canali ben scelti piuttosto che disperdere le energie ovunque. Significa comprendere quali siano gli asset su cui investire anche sulla base di ciò che diventa sempre più importante ai fini della Local Seo.
Se si ha un budget risicato ha senso investire su n canali o ha più senso investire sullo Store Locator e sulla gestione ottimizzata della brand reputation sapendo che le recensioni vengono lette come dati dall’AI?