Come gestire una scheda GMB per gli spazi Coworking e Uffici Virtuali

Aggiornato il 27 Aprile 2021

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Se la tua attività è ubicata all’interno di uno spazio coworking e ti stai chiedendo se sia possibile o meno aprire una scheda Google My Business utilizzando gli indirizzi postali di questi spazi condivisi, in questo articolo cercheremo di darti delle risposte.

Nell’ultimo aggiornamento di Febbraio 2021 rilasciato da Google nelle sue linee guida a proposito degli spazi coworking, si legge che:

“Le attività possono indicare un ufficio in uno spazio di coworking solo se l’ufficio ha un’insegna chiara e durante l’orario di apertura riceve clienti e dispone di personale presso la relativa sede.”

Gli spazi coworking spesso non sono ammessi in quanto:

  • generalmente non si tratta di attività permanenti;
  • non sono sempre presieduti dai dipendenti della tua attività;
  • spesso, le insegne e i loghi presenti in questi spazi fanno riferimento allo spazio coworking offerto all’attività e non espongono, invece, quelli propri dell’attività. Ciò rende impossibile a Google verificare che la tua attività sia davvero presente all’interno di quel dato spazio in caso di richiesta di reintegro della scheda sospesa;
  • come accade anche per gli uffici virtuali, le aziende che utilizzano gli spazi coworking lo fanno per ottenere maggiore visibilità su Google pur non avendo i requisiti di idoneità.

Se la tua attività non possiede alcuna di queste specifiche, la scheda GMB potrebbe subire delle sospensioni per la cui richiesta di reintegro sarà necessario dimostrare quanto sopra riportato.

D’altro canto però, per Google è quasi impossibile verificare l’idoneità di questo tipo di attività in merito a tutti i requisiti richiesti affinché vengano reputate idonee. Restano per cui dei rischi e delle ombre che possono portare alla sospensione in qualsiasi momento Google decidesse di verificarne i requisiti.

Quindi, cosa dobbiamo fare affinché il nostro ufficio coworking risulti perfettamente idoneo ad essere rappresentato su Google nel rispetto delle Google policy?

Come utilizzare appropriatamente gli spazi coworking con Google My Business

Avere uno spazio dedicato è un requisito fondamentale affinché la scheda GMB dell’attività sia idonea. Deve inoltre poter essere contattata dai clienti durante gli orari indicati.” 
Grazie ad uno spazio dedicato, in caso di richiesta di reintegro Google potrà verificare i requisiti come, ad esempio, la presenza del logo sulla vetrina dell’ufficio.
È inoltre necessario avere un numero di interno veritiero e non inventare uno. Molte aziende creano lettere e numeri di interno al palazzo in cui è presente lo spazio coworking per cercare di eludere il sistema ma questa non è una buona strategia per cercare di convincere Google sull’esistenza del tuo ufficio coworking.

È inoltre possibile utilizzare un indirizzo per una scheda GMB anche in caso di solo noleggio di una scrivania in uno spazio coworking (o altrove) ?

Per rispondere a questa domanda riportiamo un esempio pratico pubblicato all’interno del Forum della Community Google My Business in cui la richiesta esplicitava grosso modo quanto segue:

Sto valutando di affittare una scrivania dedicata e sono curioso di sapere se è idonea per ottenere una scheda di attività commerciale di Google. Devo firmare un contratto di locazione di un anno e la scrivania può essere utilizzata solo da me. Avrò un numero di interno univoco per scopi di spedizione e sarò presente alla mia scrivania quasi ogni giorno. La mia attività verrà elencata nell’elenco dell’edificio e avrà un cartello sulla scrivania con le informazioni, il logo, ecc. C’è anche una sala conferenze che posso utilizzare per incontrare i clienti.

Per risolvere questo caso, la Product Expert Joy Hawkins ha rivolto la domanda a Google il quale ha risposto che non c’è niente di sbagliato nell’usare una scrivania dedicata in uno spazio condiviso (o spazio di co-working) purché tutti gli altri criteri di idoneità siano soddisfatti.

Quindi, per evitare sospensioni e per utilizzare correttamente gli spazi coworking in casi come questi con è necessario rispettare principalmente i seguenti tre requisiti:

  • possedere una segnaletica permanente anche quando il titolare dell’attività non è presente in ufficio. L’insegna deve essere presente anche sulla facciata dell’edificio indicante un numero di interno specifico;
  • deve essere gestito dai dipendenti del titolare dell’ufficio e permettere l’accesso ai clienti negli orari di apertura indicati;
  • il numero di telefono dell’ufficio deve essere quello principale dell’attività.

 

Per gli uffici virtuali, invece, NON è ancora consentito possedere una scheda GMB, nemmeno per le Aree coperte dal servizio, o attività al domicilio del cliente (o SAB – Service Area Business, come sono chiamate in inglese).

 

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